Tutto ciò in tempi molto contenuti, senza dolore e con postumi praticamente assenti in quanto la ferita chirurgica è limitata al piccolo foro di introduzione iniziale. L’intervento offre una immediata funzionalità estetica e masticatoria, e il paziente può da subito consumare un pasto normale con cibi di media consistenza, se pur con logica gradualità. Di solito nell’arco di poche settimane la funzione neuromuscolare dell’occlusione e della masticazione è sufficientemente ripristinata. Tale immediatezza di esecuzione e di risultato presuppone, però, un preventivo e accurato studio di ogni specifico caso. Devono essere valutati con la massima attenzione la con dizione dell’osso su cui va effettuato l’innesto degli impianti, il rapporto posturale di chiusura dei denti presente prima dell’intervento e la pianificazione di un’adeguata occlusione finale che dev’essere corretta soprattutto dal punto di vista funzionale biomeccanico e posturale. Si tratta di una progettazione attraverso la quale vanno determinate le forze che agiranno sul sistema dentale, in modo da escludere carichi scorretti per entità e direzione che possono interessare parti della dentatura e dell’osso di sostegno, che di solito sono la causa delle più diffuse patologie di denti e gengive. Molti pazienti chiedono informazioni sull’eventualità di “rigetto” degli impianti. Non esiste rigetto nei confronti del titanio, metallo biocompatibile a tutti gli ef fetti. Se l’impianto si perde dopo mesi o anni dal suo posizionamento, le cause sono verosimilmente riconducibili a una situazione funzionale occlusale non congrua. Questa evenienza è comunque facilmente evitabile sottoponendo il sistema ma - sticatorio a periodiche visite di controllo funzionale biomeccanico.